Si chiamava Violeta.

Quando Violeta è diventata una torcia, data alle fiamme dal suo uomo, aveva tre figli, piccoli, il primo 10 anni, il più piccolo due. Orfani per mano del padre. Faranno i conti con questo per tutta la vita.

“Le persone mature in amore si aiutano a essere libere, si aiutano l’un l’altra a distruggere ogni tipo di legame. E quando l’amore fluisce nella libertà c’è bellezza. Quando l’amore fluisce nella dipendenza c’è bruttezza. Ricorda, la libertà è un valore più alto dell’amore. Quindi se l’amore distrugge la libertà, non ha alcun valore.”

Osho

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Per quanto mi riguarda, il ddl Pillon sulla famiglia merita di finire in un posto soltanto: nel..cestino!

È vero o non è vero che ha davvero senso ciò che aggiunge valore?

Non è forse questo l’interrogativo che dovremmo porci ogni volta che decidiamo per noi stessi o, a maggior ragione, per la comunità, per l’umanità e il  mondo?

Il disegno di legge Pillon,il ddl n.735, mira, anche solo indirettamente, a realizzare i quattro pilastri dell’educazione indicati da Jaques Delors nel suo rapporto del 1997 per l’Unesco in cui si riconoscono peraltro i principi della pedagogia Waldorf, nata nel 1919:

Imparare a Vivere Insieme. 

Imparare a Conoscere. 

Imparare a Fare.

Imparare a Essere.

?

LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LE PARITA’ DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE è 

“Una Carta che invita gli enti territoriali a utilizzare i loro poteri e i loro partenariati a favore di una maggiore uguaglianza delle donne e degli uomini.

L’uguaglianza delle donne e degli uomini é un diritto fondamentale per tutte e per tutti e, rappresenta un valore determinante per la democrazia. Per essere compiuto pienamente, il diritto non deve essere solo riconosciuto per legge, ma deve essere effettivamente esercitato e riguardare tutti gli aspetti della vita: politico, economico, sociale e culturale.

Malgrado i numerosi esempi di un riconoscimento formale e dei progressi compiuti, la parità fra donne e uomini nella vita quotidiana non è ancora una realtà. Nella pratica donne e uomini non godono degli stessi diritti. Persistono disparità politiche, economiche e culturali, – per esempio le disparità salariali e la bassa rappresentanza in politica.

Queste disparità sono prassi consolidate che derivano da numerosi stereotipi presenti nella famiglia, nell’educazione, nella cultura, nei mezzi di comunicazione, nel mondo del lavoro, nell’organizzazione della società….. Tutti ambiti nei quali è possibile agire adottando un approccio nuovo e operando cambiamenti strutturali.”

Quanto il ddl Pillon,una volta divenuto legge, favorirebbe la realizzazione auspicata dalla Carta Europea in fatto di uguaglianza e parità delle donne e degli uomini..?

Piuttosto, a quali conseguenze ci condurrebbe Il disegno di legge Pillon?Potrebbe costituire un danno per la società e, in fieri, per l’Umanita?

Magari un pericolo per la salute psico-fisica e spirituale dei bambini?

Io credo che il senatore Pillon voglia mettere  mano ad una materia che presuppone  una profonda conoscenza dei processi antropologici che lui ha dimostrato purtroppo di non possedere, se si guarda al contenuto della sua proposta,contenuto che a tratti risulta, ad esempio, offensivo della figura della donna, oggi ancora così svantaggiata rispetto all’uomo nella sua realizzazione umana e personale. Ancora, e troppo spesso, trattata alla stregua di carne da macello. 

E allora che dire,mi rivolgo a voi Donne,è arrivato il momento di dire basta! 

Una società sana dipende in gran parte da noi! Noi a cui Dio ha dato la sensibilità per andare oltre l’apparenza, noi che se vogliamo sappiamo individuare  l’essenza delle situazioni,delle circostanze potendo compiere così scelte sagge e costruttive, nell’interesse generale.

In altre parole, per quanto mi riguarda, il ddl Pillon merita di finire in un posto soltanto: nel..cestino!

Non scherziamo con il fuoco, mi sembra che di problemi ne abbiamo già troppi.

Ad maiora semper!!

ps.E comunque l’amore è la risposta corretta,sempre!

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